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Corsie preferenziali chiuse alle bici e altri ostacoli

Categoria: Leggi e Regolamenti

preferenziale pericoloLa revisione della normativa tecnica sulle piste ciclabili, in sostituzione dell'attuale DM 557/99, dovrà entrare in vigore nel marzo 2014. Anche le ultime bozza ministeriali, su cui Fiab e altri avevano avanzato osservazioni critiche e proposte (vedi) sia di dettaglio che di impostazione generale, continuano a destare forte preoccupazione: invece di facilitare lo sviluppo della ciclabilità in Italia c'è il grave rischio che si continui ad ostacolarla;  non ci si avvicina alle soluzioni europee e si stravolgono le innovative richieste ANCI.

Le attuali bozze ministeriali oltretutto vanno in direzione opposta alle modifiche previste per il Codice della Strada ed in alcuni casi anche a quello vigente. L'esempio in prima fila è quello del titolo.
In Europa le biciclette sono ammesse sulle corsie preferenziali sempre o con segnaletica specifica (molto diffusa); molte città italiane applicano con successo la condivisione di corsie riservate bus-bici, in piena conformità del codice della strada che già lo consente.
La bozza ministeriale sulla ciclabilità, nella versione del 10 dicembre, dedica invece un lungo paragrafo  che "sconsiglia" radicalmente la condivisione fra bus e biciclette.
Le controindicazioni, non nuove, sono in realtà senza fondamento:

"Intralcio"

Le corsie preferenziali nei centri storici, ZTL e contesti simili, forse la maggior parte, vedono velocità dei bus che raramente superano i 20-25 km/h. Che è infatti la stessa velocità a cui si muove di solito una bici su carreggiata in ambito urbano. Osservazioni empiriche e misurazioni dimostrano che non si verifica significativo aggravio dei tempi di percorrenza del trasporto pubblico locale.
Un certo rallentamento può avvenire su percorsi riservati al di fuori dei centri storici, talvolta di maggiore lunghezza e con funzioni di scorrimento. In tali casi l'esperienza europea ricorre all'allargamento della corsia preferenziale oppure alla corsia ciclabile a destra di quella dei bus.

"Sicurezza"

Smentito a monte il problema del differenziale di velocità, il pericolo per il ciclista nel percorrere una corsia preferenziale è uguale o spesso minore di quello su viabilità ordinaria. Essere sorpassati da un bus urbano, un furgone o una utilitaria è raffrontabile per rischosità, ed è anzi vantaggioso nel caso delle corsie preferenziali proprio per la minore intensità di traffico, generato dalle limitazioni di percorribilità.
Pericoloso e da evitare è invece il contesto in cui il ciclista, non potendo transitare sulla preferenziale, è costretto a percorrere una corsia di viabilità ordinaria immediatamente a sinistra della preferenziale, trovandosi dunque ad essere affiancato o sorpassato da mezzi motorizzati da ambo i lati, stretto in una tenaglia.

 

Proprio perché le controindicazioni sono inconsistenti, in tutta Europa e in alcune città italiane si è pervenuti all'abilitazione dell biciclette sulle corsie preferenziali, con ottimi risultati, comprovati da rilevazioni, studi ecc. Si tratta di seguire questa strada, consigliando eventualmente ulteriorii interventi sulla viabilità che rendano la condivisione più sicura e adeguata, e valutando caso per caso o i contesti urbani in cui non abilitare il transito biciclette. Uno degli esempi classici è quello accennato di corsie preferenziali di notevole lunghezza, di solito al di fuori dei centri storici, in cui i bus possano muoversi a velocità superiori ai 50 km/h, e non vi sia spazio per l'allargamento della corsia o per una pista o corsia ciclabile separata. In tali casi vanno però vanno previsti percorsi alternativi per le biciclette con modeste deviazioni dalla direttrice e tempi di percorrenza analoghi.

Bici su corsia bus Berlino

Il codice della strada prevede in ogni caso che l'abilitazione di un certo tipo di veicolo, nel nostro caso la bicicletta, debba essere esplicitato nella segnaletica, sul pannello integrativo.

Suggerimenti per la realizzazione

Al posto del paragrafo che di fatto esclude le biciclette dalle corsie preferenziali è opportuno inserirne uno che indichi alcune misure per facilitare la condivisione. Oltre al già accennato allargamento o alla creazione della corsia ciclabile a destra di quella per i bus possono essere raccomandati per es.:

In molti contesti di viabilità la corsia preferenziale è la sola possibilità di arrivare dal punto A al punto B senza circumnavigazioni non praticabili, molto più lunghe e spesso più pericolose. La condivisione di corsie fra  biciclette e bus consente inoltre, in molti casi, di non realizzare una pista ciclabile, per cui potrebbe mancare lo spazio.

Il transito delle biciclette sulle corsie preferenziali rientra in una logica comune, alla base della ciclabilità urbana, che vede un complessivo ridisegno della viabilità, che riequilibri lo sbilanciamento spesso molto forte sul solo traffico motorizzato. E' la stessa logica che porta alla realizzazione di zone 30 e a moderazione del traffico, ai sensi unici eccetto bici, alla continuità rigorosa della rete ciclabile a tutte le intersezioni ecc.

 


 

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