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La revisione della normativa tecnica sulle piste ciclabili, in sostituzione dell'attuale DM 557/99, dovrà entrare in vigore nel marzo 2014. Anche le ultime bozza ministeriali, su cui Fiab e altri avevano avanzato osservazioni critiche e proposte (vedi) sia di dettaglio che di impostazione generale, continuano a destare forte preoccupazione: invece di facilitare lo sviluppo della ciclabilità in Italia c'è il grave rischio che si continui ad ostacolarla; non ci si avvicina alle soluzioni europee e si stravolgono le innovative richieste ANCI.
Proprio perché le controindicazioni sono inconsistenti, in tutta Europa e in alcune città italiane si è pervenuti all'abilitazione dell biciclette sulle corsie preferenziali, con ottimi risultati, comprovati da rilevazioni, studi ecc. Si tratta di seguire questa strada, consigliando eventualmente ulteriorii interventi sulla viabilità che rendano la condivisione più sicura e adeguata, e valutando caso per caso o i contesti urbani in cui non abilitare il transito biciclette. Uno degli esempi classici è quello accennato di corsie preferenziali di notevole lunghezza, di solito al di fuori dei centri storici, in cui i bus possano muoversi a velocità superiori ai 50 km/h, e non vi sia spazio per l'allargamento della corsia o per una pista o corsia ciclabile separata. In tali casi vanno però vanno previsti percorsi alternativi per le biciclette con modeste deviazioni dalla direttrice e tempi di percorrenza analoghi.
Il codice della strada prevede in ogni caso che l'abilitazione di un certo tipo di veicolo, nel nostro caso la bicicletta, debba essere esplicitato nella segnaletica, sul pannello integrativo.
Al posto del paragrafo che di fatto esclude le biciclette dalle corsie preferenziali è opportuno inserirne uno che indichi alcune misure per facilitare la condivisione. Oltre al già accennato allargamento o alla creazione della corsia ciclabile a destra di quella per i bus possono essere raccomandati per es.:
In molti contesti di viabilità la corsia preferenziale è la sola possibilità di arrivare dal punto A al punto B senza circumnavigazioni non praticabili, molto più lunghe e spesso più pericolose. La condivisione di corsie fra biciclette e bus consente inoltre, in molti casi, di non realizzare una pista ciclabile, per cui potrebbe mancare lo spazio.
Il transito delle biciclette sulle corsie preferenziali rientra in una logica comune, alla base della ciclabilità urbana, che vede un complessivo ridisegno della viabilità, che riequilibri lo sbilanciamento spesso molto forte sul solo traffico motorizzato. E' la stessa logica che porta alla realizzazione di zone 30 e a moderazione del traffico, ai sensi unici eccetto bici, alla continuità rigorosa della rete ciclabile a tutte le intersezioni ecc.
Questo sito risponde all'esigenza di far conoscere e diffondere la documentazione che è stata realizzata e di presentare nuovi originali contributi su temi quali ad es. la mobilità ciclistica, la moderazione del traffico, le reti cicloturistiche, ecc. (continua)
Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus
www.fiab-onlus.it
Reti Ciclabili in Area Mediterranea
Vademecum della Ciclabilità
L'opera più completa e aggiornata esistente in Italia, realizzata dalla Regione Puglia e redatta da FIAB. in manualistica Fiab
“Quaderni tecnici” della FIAB per lo sviluppo della ciclabilità in tutte le sue forme. Riempiono il "vuoto" della normativa tecnica ufficiale. Elenco dei quaderni e istruzioni per ordini.
DALLE ROTAIE ALLE BICI
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Schede per illustrare in maniera semplice e concisa le proposte tecniche della FIAB
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