Questo sito utilizza i cookies per il funzionamento. Cliccando su Ok ne consenti l'utilizzo
Pubblicato su Paesaggio Urbano gen-feb '94 Copyright 1997, Marco Passigato, Verona. All rights reserved.
Il degrado della città ed i bisogni dei cittadini
Le città ed i paesi in questi anni sono molto cambiati. Le automobili hanno invaso piazze e marciapiedi e per le persone in bicicletta ed a piedi non c'è più la sicurezza negli spostamenti. Sono spariti gli spazi urbani liberi dove i cittadini potevano stare assieme e socializzare con gli altri.
La gente sente il bisogno di una città migliore, più vivibile, dove anziani, giovani, bambini, portatori di handicap e tutti i cittadini possano muoversi anche senza automobile sentendosi ugualmente sicuri, protetti, soggetti del diritto alla mobilità indipendente e garantita, senza dover dipendere da qualcuno che li accompagni in automobile.
Il contributo del trasporto ciclabile ai problemi del traffico
La bicicletta assieme all'autobus può dare un serio contributo alla differenziazione del modo di trasporto in città.
In Germania negli ultimi anni l'Amministrazione pubblica ha fatto notevoli investimenti in molte città per favorire il trasporto ciclabile. A Colonia, città di 900.000 abitanti, nel 1976 gli spostamenti in bicicletta rappresentavano il 4% della mobilità, nel 1981, con l'estensione della rete, sono passati al 10%.
Ad Erlanghen, centro industriale ed universitario nelle vicinanze di Norimberga, è stato condotto un esperimento pilota costruendo in pochi anni una fitta rete di piste ciclabili. La risposta in acquisizione di utenza è stata notevole ed ha indotto numerose altre amministrazioni cittadine a seguirne l'esempio.
Scegliere il mezzo adeguato per ogni spostamento urbano
Da una serie di osservazioni risulta che per percorsi urbani fino a 400 metri è più conveniente andare a piedi, fino a 2 km è più conveniente la bicicletta, oltre i 2 km è conveniente il mezzo privato o il mezzo pubblico a seconda della destinazione.
L'utenza da acquisire e le motivazioni del ciclista
La bicicletta può essere utilizzata da anziani, giovani, bambini, per andare a scuola, al lavoro, a fare commissioni, per godere di un minuto di relax. Andare in bicicletta consente di guardarsi attorno, di pensare, di fermarsi all'improvviso per salutare un conoscente, da la garanzia di coprire un certo percorso in un tempo preciso, senza essere soggetti ad eventuali ingorghi o mancanza di parcheggio nei pressi della destinazione.
Le esperienze europee
Olanda, Germania e Danimarca sono i paesi più ricchi di infrastrutture ciclabili. Dal punto di vista tecnico realizzativo ogni paese ha sviluppato segnaletica e modalità costruttive proprie raggiungendo comunque l'obiettivo di attrezzare percorsi sicuri ed invitanti per il ciclista.
Pedalare per alcuni giorni nei centri storici, nelle periferie e nelle campagne del Nord Europa consente di conoscere una moltitudine di soluzioni tecniche differenti e sempre efficaci.
RETI DI PERCORSI CICLABILI: ASPETTI TECNICI FUNZIONALI ED URBANISTICI
Cos'è un percorso ciclabile
Per percorso ciclabile si intende una successione di tratte realizzate anche con tipologie differenti di soluzioni ciclabili, tra loro raccordate affinché ne risulti un percorso continuo, protetto e sicuro, ben accessibile, fluido nella percorrenza, così che il ciclista sia motivato ad imboccarlo ed a preferirlo rispetto a scegliere percorsi paralleli non attrezzati.
Un percorso così realizzato, attrarrà utenza ciclabile solamente se è stato concepito per assolvere ad una esigenza di mobilità su quella direttrice che è già stata individuata attraverso studi sui flussi di traffico esistenti o in base ad un'analisi territoriale specifica.
Il concetto di rete multiuso
Le esperienze europee dimostrano che la realizzazione di percorsi ciclabili ha successo quando viene impostata secondo schemi di rete. Strutture concepite episodicamente od empiricamente, senza un disegno di insieme, portano a risultati parziali o nulli.
Una rete di percorsi ciclabili deve coprire per intero il territorio urbano e, se possibile, toccare i centri limitrofi collegando aree diverse e punti attrattori significativi di frequentazione quotidiana e di pendolarismo (scuole, chiese, stazioni ferroviarie, servizi pubblici, giardini, impianti sportivi, centri commerciali ecc.) in modo da facilitare il più possibile una vasta gamma di spostamenti in bicicletta.
La funzione urbana ed extraurbana
L'ambiente urbano è il luogo nel quale può essere esaltata al massimo la funzione della bicicletta come mezzo di trasporto rapido ed efficiente.
La rete extraurbana nella campagna ha funzione di collegamento con i centri minori, i comuni attigui, le frazioni, le corti rurali, i luoghi di svago e di interesse ambientale e ricreativo, assumendo anche una valenza culturale e per il tempo libero oltre che una funzione di asse di trasporto.
La realizzazione della rete per stralci funzionali
Dal punto di vista funzionale un percorso ciclabile dovrebbe essere concepito come l'attuazione di una parte significativa della rete di consistente estensione. La rete, pertanto, dovrebbe essere già stata individuata come quadro generale di riferimento, in base a rilevazioni di flussi di traffico esistenti o emersi attraverso indagini territoriali specifiche.
La rete urbana e nel territorio dovrebbe entrare a far parte degli strumenti urbanistici e della programmazione al fine di poter consentire la realizzazione per fasi successive di percorsi distinti tra loro congruenti.
ASPETTI REALIZZATIVI
Interventi costruttivi e provvedimenti viabilistici
Appare ormai chiaro che la realizzazione di un itinerario lungo e continuo risulta dall'insieme di diversi interventi collegati tra loro, interventi costruttivi (scivoletti, rimessa in quota di caditoie stradali, spostamento del cordolo di marciapiedi) e provvedimenti viabilistici (modifiche alla circolazione e alla possibilità di parcheggio). Il tutto richiede un' ottima collaborazione tra uffici tecnici, soprattutto nelle grandi città dove le competenze in materia di strade e traffico sono delegate ad assessorati ed uffici tecnici differenti.
Ciclabilità notturna
L'illuminazione della sede ciclabile è un particolare importante per la sicurezza del ciclista. Nei percorsi urbani le chiome degli alberi fanno spesso ombra sui marciapiedi creando situazioni di pericolo. Nei percorsi extraurbani è necessario ponderare bene la scelta di realizzare l'illuminazione in relazione alle previsioni di utenza in quanto il costo dell'impianto di illuminazione risulta generalmente pari alla realizzazione del percorso stesso.
Intermodalità bici-rotaia
Nelle grandi città del nord Europa è consentito il trasporto della biciclette nella metropolitana e sui treni locali e le stazioni sono dotate di ascensori e scale mobili per raggiungere il binario di corsa accompagnando la propria bicicletta. Fuori dalle stazioni sono organizzati grandi cicloparcheggi e talvolta è possibile noleggiare biciclette.
RIPROGETTARE LE NOSTRE CITTA' PER FAR RIVIVERE I QUARTIERI
L'inserimento dei percorsi ciclabili un'occasione per la riqualificazione urbana
Premesso che la qualità dell'abitare e del vivere significa soprattutto possibilità di intrecciare relazioni umane e socio-economiche, muovendoci con facilità e con piacere negli spazi urbani, alcuni obiettivi a cui mirare possono essere:
- ridefinire gli spazi stradali per favorire una circolazione veicolare, ciclabile e pedonale più fluida e sicura;
- consentire una maggior autonomia dei ragazzi, soggetti deboli e portatori di handicap;
- diminuire lo stress per i genitori che non avranno più la funzione di conducenti per i propri figli
- ridurre l'inquinamento da gas di scarico;
- ridurre l'inquinamento acustico;
Riunire, avvicinare, collegare, creare un'armonia d'insieme
Le nostre periferie sono molto spesso spaccate da grandi arterie di traffico difficilmente e pericolosamente attraversabili che creano vere e proprie barriere tra i quartieri. Capita generalmente che la chiesa e la piazza siano da un lato e le scuole, i campi sportivi e gli uffici pubblici dall'altro, costringendo il cittadino a numerosi attraversamenti giornalieri. Un percorso ciclabile e pedonale opportunamente attrezzato nell'incrocio può divenire un elemento unificante di collegamento e ricongiunzione tra i quartieri separati.
Inserire percorsi ciclabili in un quartiere riducendo la corsia veicolare delle strade residenziali ed attrezzandole con un filare di alberi al centro e con spazi per panchine e per il gioco dei bambini, ha la finalità di riportare la vita tra le case utilizzando la strada ridotta a traffico limitato come un'estensione della propria abitazione.
La pedonalizzazione di alcune strade ha la finalità di congiungere con un'asse pedonale e ciclabile urbano dotato di negozi, strutture ricettive e spazi di sosta punti centrali dei nostri quartieri come piazze, giardini e luoghi dedicati allo sport.
Interventi per ridurre la velocità del traffico nelle zone residenziali
Dare una gerarchia alle strade: Nei quartieri è necessario separare il traffico di attraversamento da quello residenziale destinando al primo delle arterie specifiche fluide e e ben dimensionate, ed al secondo le reti di strade urbane esistenti da gestire come strade residenziali a bassa velocità
Delimitare per rallentare: In molte città europee si sta sviluppando la tendenza di restringere gli incroci nelle zone residenziali per imporre una velocità limitata ai veicoli in transito.
Gobbe artificiali: Le gobbe artificiali, dette anche "sbalzoni", sono molto usate all'estero ed ora sono consentite anche dal nuovo codice della strada.
Dissuasori di sosta a difesa del pedone: In uno spirito di contenere il dilagare delle automobili in sosta in molte città olandesi, danesi, francesi, ecc. sono sempre più diffusi elementi metallici ed in calcestruzzo per delimitare la corsia delle automobili e costituire barriera a difesa del pedone e del ciclista transitanti negli spazi loro riservati.
Aspetti tecnici
1 - Percorso a quota del marciapiede
E' da considerarsi la più gradite dal ciclista. Consigliata a margine di strade molto trafficate e scorrevoli percorse da veicoli che comunemente viaggiano a velocità superiori a quelle consentite.
Richiede un allargamento del marciapiede a scapito della sede stradale con lo spostamento del cordolo e delle caditoie stradali (intervento molto costo), oppure una riduzione dello spazio destinato ai pedoni se il marciapiede è già sufficientemente largo. In ogni caso è preferibile distinguere la corsia per le biciclette con un colore differente della pavimentazione. E' consigliabile inserire uno spazio di sicurezza di cm 50/70 tra la corsia della bici ed il gradino del marciapiede. La presenza di siepi o barriere metalliche può risultare un utile inserimento.
Questa soluzione viene spesso realizzata a doppio senso da un solo lato della strada.
E' importante curare la perfetta realizzazione dell'imbocco che accoglie il ciclista senza possibilità di incertezze. In molti casi il percorso ciclabile come intervento dolce che è in grado di adattarsi alle situazioni esistenti.
2 - Striscia in bordo strada
Soluzione economica e semplice, consigliata in ambiti urbani densi, ma ordinati, nei quali le auto viaggiano comunque a bassa velocità. Viene utilizzata talvolta per dare continuità alla rete ove non siano possibili soluzioni migliori. E' usata comunemente nelle corsie in contromano.
Il percorso ciclabile può essere protetto dal traffico veicolare dalle auto in sosta. E' bene prevedere uno spazio di sicurezza che protegga il ciclista dall'apertura improvvisa della portiera da parte del passeggero. Se il percorso è in contromano la situazione è più sicura perché ciclista ed autista in sosta si vedono reciprocamente ed è meno probabile l'eventuale apertura della portiera.
3 - Strada residenziale per ciclisti e pedoni
Situazione ottimale da utilizzarsi in strade rese a "cul de sac" per le automobili e dove bici, pedoni e bambini che giocano diventano i padroni della strada. Hanno accesso solo le auto dei residenti che procedono a passo d'uomo. Sono consigliati ostacoli fissi, come sbalzoni, aiuole, ecc.., per delimitare il parcheggio ed imporre una bassa velocità. Altri elementi di arredo urbano studiati con cura possono rendere la strada un ambito gradevole da vivere e da utilizzarsi come un'espansione della propria abitazione. La velocità massima di 10 km/h.
4 - Percorso autonomo su sede propria
Si realizzano raramente in città, più frequentemente in campagna su strade già esistenti per usi agricoli, su argini di fiumi, canali, ex ferrovie, ecc.
In situazione urbana generalmente si usa la pavimentazione di asfalto; nei campi, nei boschi e lungo i fiumi si può tenere la strada a fondo naturale oppure stabilizzare il terreno con additivi leganti tipo il Glorit.
5 - Strade a velocità limitata,"zona 30"
Si tratta di strade urbane di scarso traffico, ma indispensabili alla penetrazione urbana, percorribili dai veicoli di qualunque natura e funzione con velocità massima consentita 30 km/h. Esistono i marciapiedi e vigono le normali norme del codice della strada.
Sbalzoni, restringimenti ed altri ostacoli verdi costringono l'automobilista a rallentare costruendo una situazione "protetta".
6 - Trasformazione di strade in sensi unici
Le piste ciclabili si possono ricavare su alcune strade anche costruendo sistemi a sensi unici, riducendo le strade ad una sola corsia e, salvaguardando il parcheggio esistente, utilizzare la corsia soppressa per ciclisti e pedoni.
7 - Contromano nel senso unico
Le moderne tecniche per la gestione del traffico veicolare nelle zone urbane prevedono molto spesso la realizzazione di sensi unici in molte strade. Tale limitazione riguarda anche le biciclette che molto spesso sono costrette a fare percorsi di aggiramento piuttosto lunghi.
E' stato sperimentato con successo in molte città l'inserimento di corsie ciclabili contromano in sensi unici con il preciso intento di rendere rettilinei ed appetibili percorsi ciclabili. La corsia ciclabile contromano realizzata con la sola riga gialla risulta comunque particolarmente sicura in quanto il ciclista e l'automobilista si vedono reciprocamente e riescono a prevedere l'uno le manovre dell'altro.
8 - Uso ciclabile di aree pedonali
Quando la forma, l'estensione ed in grado di affollamento lo consentono, le zone pedonali si prestano bene alla compresenza di ciclisti e pedoni. In alcuni casi, comunque, si rende necessaria una precisa delimitazione del flusso ciclistico evidenziando sulla pavimentazione corsie ed eventuali divieti.
Poiché certe zone pedonali sono usate più intensamente nella tarda mattinata o nel tardo pomeriggio, è anche possibile predisporre una limitazione oraria dell'accessibilità ciclabile.
9 - Gli attraversamenti
Gli attraversamenti agli incroci vanno studiati con particolare attenzione cercando di sfruttare gli attraversamenti semaforici pedonali esistenti ai quali vanno affiancati quelli ciclabili. E' sempre consigliato di colorare in rosso la parte della pista ciclabile che attraversa in modo da richiamare l'attenzione di ciclisti ed autisti sulla particolarità della situazione.
10 - Sovrapassi, sottopassi, rampe
Tra i manufatti sopra elencati i sottopassi sono senz'altro da preferire perché la velocità che il ciclista acquista in discesa lo aiuta a risalire la rampa seguente. Bisogna prestare particolare attenzione alla pendenza delle rampe, e ad evitare curve secche in fondo alla discesa che costringano il ciclista a frenare. L'ideale è il sottopasso ad asse rettilineo che consente la massima velocità e la massima visuale. I punti in ombra si prestano a sorprese e ad un senso di timore di subire agguati che scoraggia i ciclisti dal percorrerlo. In particolari situazioni si possono considerare anche rampe ripide, con bici a mano, o piccoli adeguamenti a sottopassi esistenti per adeguarli anche alle biciclette.
11- Itinerari ciclabili consigliati
Sono percorsi su strade normali, urbane od extraurbane, che vengono semplicemente consigliate ai ciclisti per qualche loro particolare peculiarità, ad esempio scarso traffico, interesse naturalistico ed ambientale o monumentale.
In questi casi si rende necessaria un'apposita segnalazione che indichi al ciclista il percorso consigliato, e all'automobilista la probabile presenza di ciclisti.
Ingegnere - Responsabile tecnico FIAB Mobility Mgr. Univ. Verona
LEGENDA
Linee guida FIAB, pubblicazione FIAB (schede, quaderni), pubblicazione di altri Enti redatta da FIAB.
Documento redatto da un tecnico e/o esperto della FIAB, non ufficiale FIAB.
Documento redatto da associazioni aderenti a FIAB o suoi membri.
Documento di persone o ente esterno alla FIAB, segnalazione documentazione presente in rete.
Documento esterno alla FIAB, segnalazione documentazione presente in rete. In Inglese.
Mentre il primo genere esprime posizioni ufficiali della FIAB (o comunque si tratta di uno "studio" promosso dalla FIAB), tutti gli altri possono essere validi contributi ma che a volte rispecchiano anche elementi non condivisi e/o oggetto di dibattito e di valutazioni diverse (non sempre strettamente tecniche).