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Commento della FIAB al D.Min. 30.11.1999, n. 557
"Finalmente le norme tecniche per costruire piste ciclabili, emanate con quattordici mesi di ritardo. ma sono un po' rigide: rischiano di frenare la realizzazioni di nuove ciclovie."
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n. 225 del 26 settembre 2000, serie generale) il decreto del Ministero Lavori Pubblici n. 557 riguardante il regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, previsto dall'art. 7 della legge 366/98(Norme per l'incentivazione della mobilità ciclistica).
Il decreto ha avuto un iter lungo e pieno di intoppi. La sua emanazione era prevista dalla legge per il 7 maggio del 1999. Invece è datato 30 novembre 1999, ed è stato pubblicato solo qualche giorno fa. Praticamente con quattordici mesi di ritardo rispetto alla data stabilita dalla legge. Chissà cosa ne penserebbe il Ministro Bassanini!
Il decreto, che si applicherà alle opere i cui progetti definitivi saranno approvati a partire da dopo 30 giorni dall'entrata in vigore del regolamento, fissa le linee guida per la progettazione degli itinerari ciclabili e i principali standard progettuali al fine di garantire la sicurezza dei ciclisti e la sostenibilità ambientale delle opere realizzate. Gli itinerari ciclabile devono favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con i comuni vicini, con particolare riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica. I Comuni tenuti alla predisposizione del Piano Urbano del Traffico, devono inserire il piano della rete ciclabile in maniera organica quale piano di settore.
Per i Comuni non tenuti alla predisposizione del PUT va salvaguardata comunque la sicurezza della circolazione ciclistica rispetto alle altre modalità di trasporto.
"Il regolamento è complessivamente interessante e ben fatto dal punto di vista tecnico-normativo - commenta Claudio Pedroni, responsabile FIAB per le reti ciclabili - ma introduce delle norme che, per il livello di attenzione finora prestato dagli Enti territoriali alla mobilità ciclistica, vincolano la costruzione di nuove ciclovie e ne fanno aumentare i costi di realizzazione". Infatti il decreto entra nel dettaglio della progettazione degli itinerari ciclabili e specifica, tra l'altro, come deve essere realizzata la segnaletica stradale, l'illuminazione e le attrezzature. Per esempio le ciclabili ad utilizzazione turistica devono essere dotate di fontanine di acqua potabile ogni 5 Km. e di punti telefonici. La FIAB teme per tali prescrizioni. "Come in tutti i regolamenti - continua preoccupato Claudio Pedroni - sono introdotte alcune rigidità che spero non vadano a compromettere seriamente la approvazione di progetti in corso. Se ad esempio dovesse essere vincolante la disponibilità di una fontanella ogni 5 chilometri, il 90 % dei progetti verrebbe bocciato. Così come la verifica di fattibilità tecnico economica, prevista dal decreto, non è quasi mai stata fatta finora.
Farebbe lievitare notevolmente i costi. La FIAB ora dovrà lavorare ancora di più, non solo per convincere i Comuni a fare le piste ciclabili, ma a farle con standard più elevati spendendo di più. E non sarà facile!"
Infine un appello della FIAB ad Enti e progettisti: "Affrettatevi a presentare i progetti definitivi entro la scadenza del 26 ottobre (prima dell'entrata in vigore del decreto tecnico) altrimenti c'è il rischio che ulteriori lungaggini peseranno sulle approvazioni dei progetti esecutivi".
Lello Sforza - Uff. Stampa FIAB
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