I sensi unici per gli autoveicoli sono stati inventati e vengono tutt’ora utilizzati in genere per aumentare gli spazi di sosta o per gestire meglio le intersezioni. I sensi unici aumentano le percorrenze chilometriche e favoriscono nei conducenti degli autoveicoli un aumento della velocità. Anche la mobilità in bici, in quanto veicoli, è soggetta ai sensi unici ed all’allungamento dei percorsi. La percorribilità in controsenso con la bici di strade a senso unico è un tema molto discusso in quanto il DM 30 novembre 1999, n. 557 affronta il tema in modo restrittivo indicando come unica soluzione la realizzazione di un elemento separatore invalicabile. Detta soluzione non si confà con situazione di spazi urbani di centri storici, ad alta pedonalità attraversante o in presenza di pavimentazioni di pregio, oppure in spazi all’interno di ZTL con bassissima presenza di autoveicoli ed alta presenza pedonale. In molte città sono state utilizzate segnaletiche differenti, talvolta solo verticali e senza la segnaletica orizzontale, ma tali provvedimenti seppur diffusi sono difformi dalle indicazioni normative. Bisogna tuttavia riconoscere che viaggiare in bici in controsenso presenta una visibilità reciproca ottimale e statisticamente, in ambiti a velocità lenta, non si riscontrano incidenti degni di rilievo.